venerdì 25 giugno 2010

Vermi soddisfatti

Nel momento in cui ti sistemi, fai tuo un nuovo mondo, conosci persone straordinarie, leghi molto con loro, s'innesca un meccanismo brutale e infido, per cui qualcosa deve andare storto. E fu così che qualcuno che hai amato, a cui tieni, e a cui ti senti ormai vincolato affettivamente, deve uscire dalla tua vita. Così come uno schiocco di dita, come recidere un fiore, come tirare lo sciacquone. Che senso hanno le relazioni umane se poi sono destinate a interrompersi? Che senso ha edificare un riparo per la famiglia, se poi la casa cade o, peggio ancora, la casa resta in piedi ma si disfa la famiglia? Ha un senso studiare tanto, lavorare, sudare per poi dover divenire vermi?
Io credo di si! Tutto sommato si! Come potresti mai vivere irripetibili emozioni e sensazioni se non ci fosse un prezzo da pagare? E io lo pago il prezzo: voglio pagarlo per continuare ad amare; voglio pagarlo per continuare a sognare mondi misteriosi, per sorridere, per piangere, per imparare, per ridere di gusto, per arrossire, per donare, per ricevere, per criticare, per abbracciare, per baciare, per odiare, per essere soddisfatto, per dover scegliere. Questo è il prezzo da pagare per godere di tutto ciò, e io voglio pagarlo, voglio indebitarmi fino alla testa! Bisogna vivere ogni attimo, per divenire vermi, ma vermi soddisfatti.

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