giovedì 19 agosto 2010

Pagine sfogliate

Da una vecchia foto di classe scolorita è partito tutto. Denti mancanti, grembiulini, fiocchi rosa, caschetti improponibili, occhiali anni 80. Accorgersi di come siano cambiate tante cose in 12 anni e rendersi conto nello stesso medesimo momento di come tutto sia rimasto invariato. Riecheggiano voci e ricordi nell'aria, storielle o episodi che ognuno ovviamente ricorda a modo suo. C'è l'imbarazzo del ghiaccio non rotto alla vista di due ex compagni di cui non ricordi quasi neppure il nome. Chi ti parlava ora tace, chi taceva ora starnazza; chi si odiava ora si ama, chi si amava ora fa finta di non vedersi. Il passato che ormai è lontano da noi lascia il posto a ciò che siamo diventati ora: chi studia, chi lavora, chi spaccia, chi sta per sposarsi.

I pettegolezzi di paese cadono sull'uno e sull'altra, e sicuramente toccano anche te nel millesimo di secondo in cui ti distrai. In fondo siamo sempre gli stessi, in fondo siamo cambiati. In fondo quasi nessuno voleva andare a quest'incontro, ma alla fine ne siamo usciti tutti più che soddisfatti. E poi ti accorgi che prima di tutto, prima del lavoro, del fisico, della famiglia di ognuno, la cosa che in molti non è cambiata è la testa.

E' impensabile programmare a 24 anni il proprio matrimonio, (dopo 9 anni di fidanzamento), con un lavoro trovato grazie all' appoggio del suocero futuro, accontentandosi della magra, solita routine. Può essere amore? E' impensabile che il tuo fidanzato non ti mandi alla pizza di classe, per non si sa quale arcano motivo! E' impensabile atteggiarasi a boss della mala con tanto di catena al collo, quando fino a pochi anni prima giocavi con noi nei vicoli del paese! Tutto tace, tutto cambia, corsi e ricorsi, e tra una risata e una Bud la serata scorre serena.

Scorrono i pensieri del tempo che fu, ti rendi conto di poter dire di aver vissuto due decenni, ti rendi conto di star crescendo e di aver mille altre cose da voler fare. E come te per fortuna anche altri sono così, nonostante altri nella stabile tranquillità domestica o addirittura nella nullafacenza ordinaria hanno trovato il proprio modus vivendi. Ricordi annebbiati che si trasformano in presagi funeerei, come in Libera nos a Malo di Meneghello, poichè tutto passa e nulla ritorna, e tutto pare una corsa instabile verso una fine incerta.

1 commento:

  1. Io lo definirei uno squarcio nello spazio-tempo: in fondo quella sera siamo stati ciò che eravamo un decennio fa e ciò che siamo oggi nel medesimo momento.
    Strade parallele che si intersecano e si disgiungono nell'arco di una serata.
    Anche qualora qualcuno di noi avesse voglia di avvicinarsi, la troppa strada percorsa e percorribile ci separa inevitabilmente: ognuno ha ormai fatto le proprie scelte e altre ancora ne faremo, ognuno verso una direzione diversa.
    Ma è stato bello re-incontrarsi, tirare così le somme un pò.
    E sarà bello ancora re-incontrarsi tra un altro decennio e vedere cos'altro è cambiato e se le scommesse di oggi hanno portato a dei frutti. Quindi, per quel che mi riguarda, ho deciso di pensare a quest'ipotetica rimpatriata futura come ad una sfida. Se sarò, chi sarò, dove sarò..sarete voi a dirmelo quando e se ci rivedremo.
    Tireremo le somme di nuovo e sarà bello e un pò triste accorgersi ancora del tempo che è passato e continua a passare.
    Sarà bello e un pò triste risentirsi bambini e vedersi ormai grandi.
    A presto, chissà! :)

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