mercoledì 15 febbraio 2012

Seconda serata di Sanremo: voglia di non essere italiano.

Niente di nuovo sotto il sole di Sanremo. Lo schifo più assoluto, la vuotezza dei contenuti, il disgusto dei soliti idioti, il tabù dell'omosessualità ma le vagine in vista. Morandi incapace, Papaleo tamarro, Ivanka inutile, le altre due poco intelligenti ma belle.
L'unica cosa che ho apprezzato è che finalmente i giovani siano stati posti a metà serata e non alla fine, com'è sempre stato.
Le uniche note positive della serata sono la finta e ammaliante ingenuità di Erica Mou e la meravigliosa voce e dolcezza di Marco Guazzone.
 
I big in linea di massima hanno cantato tutti meglio: ho rivalutato Renga, Dolcenera, Bersani e mi sono piaciuti meno la Zilli, la Civello e Finardi. Spero che la dolce Nanì venga ripescata domani.
Nient'altro da dire: lo spettacolo è assente, l'improvvisazione domina assoluta, la volgarità le fa da compagna. Giuro solennemente che se l'anno prossimo lo condurrà di nuovo Morandi non lo seguirò.

1 commento:

  1. Caro Gaepanz, non ti sembra di esagerare titolando il post "voglia di non essere italiano"? Ti prego di considerare Sanremo solo per quello che realmente rappresenta: un grande show. Non consideriamo lo specchio d'Italia ogni cosa non ci piaccia o ci disgusti. Di show insulsi e volgari ne sono piene le tv di tutto il mondo.

    ***

    Ingenerose le critiche a Papaleo e Morandi; il giudizio sui "soliti idioti" è contenuto già nel loro nome, a metà tra l'eufemismo e il complimento.
    Le tue critiche alle ragazze sono copiate e incollate direttamente dai post dell'anno scorso, anch'esse considerale sono parte del grande circo.
    Mi piacerebbe leggere i tuoi commenti sempre brillanti sulle canzoni, vorrei che ti fermassi solo un po' di più sulla musica (magari sulle emozioni piuttosto che sulla tecnica) e meno sugli accessori.

    Spero tu possa accogliere questi piccoli e simpatici appunti, ricorda che arrivano dal tuo lettore più accanito.

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