lunedì 13 settembre 2010

La solitudine dei numeri primi

Mai sperimentate così tanta ansia e sofferenza fisica guardando un film. Non riuscivo a star fermo nella comoda poltrona del cinema. Sin dall'inizio esplode una musica dai connotati horror, forte, intensa, vigorosa; si agitano maschere, mostri, luci cupe, fari. Caos, ansia, pathos, sospiri affannati.
La storia di due coetanei Mattia e Alice, due numeri primi, solitari per definizione, destinati a non incontrarsi mai. Due drammi alla base: lui abbandona la sorellina ritardata in un parco per poter andare alla festa del suo compagno di classe, lei reduce da un incidente sugli sci resta zoppa a vita. Lui ha tendenze autolesioniste, introverso e taciturno, lei diventa anoressica e con una grossa cicatrice che gli ricorda ogni giorno la causa del suo male. S'incontrano, anche se effettivamente non hanno bisogno l'uno dell'altra: nessuno dei due può fare qualcosa per l'altro. Non sono risoluti, non sono pratici. Tuttavia dal loro primo incontro rimarranno per sempre avvinghiati l'uno nella vita dell'altra, crescendo insieme, senza mai sfiorarsi, parlandosi poco, capendosi solo con gli sguardi. Due universi paralleli, incomprensibili al mondo esterno, anche alla famiglia, che però non vivono lontani. Ma anche da vicini saranno sempre soli.
Un plauso va al regista Saverio Costanzo per aver saputo trasporre il libro di Giordano in maniera eccezionale. Raro caso in cui forse ho apprezzato più il film. Le musiche e silenzi, le ombre e gli abbagli, le inquadrature e gli improvvisi paesaggi. Tutto comporta il suo contrario, creando effetti di tensione, sospensione e vero e proprio dolore fisico. Tutto esemplifica il travaglio di due giovani vite, indispensabili a entrambi. Superbe le interpretazioni di Alba Rohrwacher (Alice) e Luca Marinelli (Mattia) apprezzatissimi attori teatrali che hanno dovuto sperimentare quasi il dolore dei loro personaggi sul proprio corpo dimagrendo la prima e ingrassando lui. Corpi mortificati, feriti che contengono due anime leggere, tristi e solitarie, destinate a rincorrersi per l'eternità senza mai potersi abbracciare, pur sapendo che l'uno vive solo con l'altra.

1 commento:

  1. Sono totalmente d'accordo. Sono Americano e ho visto questo film (non ho letto il libro) oggi e devo dire che non riesco a capire perche i recensioni sono cosi negativi. E un film veramente affascinante e bellisimo. Bravo Saverio Costanzo, aspetto il suo prossimo.

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