mercoledì 10 giugno 2015

Colla, una rivista letteraria (che ti mette) in crisi

C'è una rivista letteraria italiana che fa Colla di nome e Una rivista letteraria in crisi di cognome. Ieri ha compiuto la maggior età con la pubblicazione del suo Numero 18, ma in realtà di anni ne ha solo 6. Vi chiederete: una rivista letteraria che continua a selezionare, leggere, correggere, impaginare, cassare, sostenere racconti nel 2015? Ce ne sarà davvero bisogno? 


Forse sì, visto che in quest'ultimo numero trovano spazio uno dei due vincitori del Premio Calvino, Valerio Callieri, e una scrittrice-bibliotecaria bipolare canadese che risponde al nome di Deborah Willis. Forse l'estrema cura nella selezione dei pezzi prima o poi paga, oltre a creare un pubblico di fedelissimi e accollati proseliti. Colla sarà pure in crisi, ma non mette certo in crisi il lettore che si accosta a sfogliarla (o a scaricarla, visto che - ovviamente - esiste solo in formato digitale). Ogni numero di Colla riserva certo sorprese ed emozioni sempre nuove, ma di certo non lascia mai delusi.

Però effettivamente un po' in crisi sono entrato leggendo il racconto dell'under 30 Martin Hofer, dal titolo I Giorni. Una tempesta di neve, un albergo deserto, a parte un ospite e la famiglia proprietaria, lo scandire lento e irrevocabile dei giorni.
Una racconto vivido e cinematografico, dagli echi kubrickiani, in cui s'insinuano un protagonista misterioso (che mi ha ricordato molto il Servillo de Le conseguenze dell'amore di Sorrentino), un ragazzino troppo curioso, una madre previdente e una leggenda di lupi famelici.
Mentre i giorni verso una fine incerta procedono lenti e indefiniti, il racconto scorre fluido e irreprensibile, tenendo il lettore incollato allo schermo del ebook reader.

"L’insistenza dei giorni, che picchiano contro la porta. Urlano e bestemmiano, reclamano scampo nel rifugio che giorni non ha più. Siamo senza tempo, ormai, noi, seduti al di sopra del resto. Non basterebbero cento soli a sciogliere tutta questa neve.
E allora non resta che attendere, con lo sguardo dei morti e la fame dei superstiti.
I giorni passeranno, e noi con loro". (Martin Hofer, I giorni, Colla 18, p. 41)

Davvero una chicca.

Complimenti a Colla18, complimenti a Martin Hofer e a tutti i sei brillanti narratori, complimenti a chi mi ha fatto accostare a questa rivista. 

E infine, complimenti a tutti quelli che ci permettono ancora di andare in Crisi.

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