giovedì 2 febbraio 2012

Il posto fisso sarà pure monotono, ma io non ci sputerei sopra!

"I giovani devono abituarsi all'idea che non lo avranno. Che monotonia il posto fisso, è bello cambiare" (cit. Mariuzzo Monti, un lavoratore cangiante)

PROLOGO
Dice lui! Il nostro arzillo presidente comincia ad accusare lo stress di mesi di straordinario lavoro governativo (gli va riconosciuto, in pochi mesi ha messo mano a progetti (validi o meno) che la classe politica italiana non è riuscita nemmeno a sfiorare in più legislature) e scade in qualche uscita di "cavalleresca" memoria.
DOMANDA
Caro Monti secondo te se un giovane neo laureato o neo diplomato, proveniente da una famiglia modesta, senza amici e parenti famosi, senza la possibilità di farsi raccomandare, senza un conto in banca, con un'istruzione media, che non può più pesare sulle spalle dei suoi (che magari devono mantenere altri fratelli) ricevesse un contrattino a tempo inderminato, per un lavoro anche noioso, monotono, banale (come dir si voglia) ma dignitoso, tu, dall'alto della tua posizione, carriera, esperienza, dico, tu pensi che lo rifiuterebbe?
SOGNO
Credi che a me non piacerebbe iniziare a lavorare in un'azienda curando le campagne pubblicitarie di un noto prodotto, diventando ricco; e poi lasciare tutto, perchè tanto ho la copertura economica, e iniziare a coltivare la passione per il musical, trasferirmi a Broadway e debuttare come prima soubrette (esiste?) dello spettacolo che incassa di più nella stagione; e poi stanco del successo, cominciare a fotografare per le strade di Parigi o di Lima e venire assunto come fotoreport del Times; ma poi ormai stanco ritirarmi nella mia cascina in Toscana, a scrivere le mie memorie, che vengono pubblicate dalla casa editrice più importante in Italia, diventano un caso letterario e mi permettono di essere assunto come direttore editoriale a vita; e infine ricevere il premio Lavoratore più intraprendente e camaleontico dell'anno, indetto da lei e la sua ministra del welfare Lynette Scavo (nome pubblico Elsa Fornero). Credi che non mi piacerebbe?

Elsa Scavo e Lynette Fornero

REALTA'
Ma io, che rientro in quasi tutti i casi sopra citati, nel mio piccolo sto per conseguire la mia laurea magistrale, ho sfruttato e sto sfruttando tutte le possibilità di crescita e di esperienza che mi sono capitate e che mi capitano, cerco di pesare il meno possibile sulle spalle della mia famiglia, e se trovassi un monotono posticino da insegnante di scuole medie o superiori non ci sputerei di certo sopra. Potrà essere accontentarsi, potrà essere non mirare in alto, ma in tanto con un monotono e modesto stipendio posso coltivare altre passioni, hobby e cercare nel frattempo qualcosa di meglio, senza però gravare sul portafogli di papà e cominciando a versare qualche contributo per una lontanissima pensione.
EPILOGO 
Che tutto questo sia monotono sono d'accordo con lei, ma aggiungerei anche necesario e dignitoso.
Fantozzi in "Un lavoro monotono"

3 commenti:

  1. Tutto giusto, ma quali sarebbero questi progetti (validi o meno) intrapresi dal nostro nuovo presidente da meritargli un giudizio tanto positivo (per non dire straordinario come scrivi tu)?

    L'urlo di dolore e paura che arriva dai nostri lavoratori è lo stesso di qualche mese fa. I timori di noi giovani universitari pessimisti sul nostro prossimo impiego (giustificabili, certo) non sono nemmeno lontanamente paragonabili al malessere di una moltitudine di lavoratori che vede la pensione lontana anni luce (i più fortunati) e di quei lavoratori costretti a lavorare a nero pur di veder riconosciuto il loro diritto costituzionale.

    Noi non vogliamo pesare sulla famiglia, loro la famiglia la devono sfamare.

    Non cadere nel classico errore all'italiana, quello di divinizzare l'operato di alcuni e demonizzare l'operato di altri.

    Ricorda che <>, quando questo sarà avvenuto in piazza a manifestare non ci saranno sempre i soliti lavoratori dipendenti, ma chi di questi <> per anni ha goduto. Allora si che il lavoro di Monti sarà stato straordinario.

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  2. Nelle prime virgolette è scritto: quando si chiedono sacrifici alla gente che lavora, ci vuole un gran consenso, una grande credibilità politica e la capacità di colpire esosi e intollerabili privilegi (E.B.)

    Nelle seconde virgolette riprendo: intollerabili privilegi.

    Maledette virgolette!

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    1. Condivido tutto.
      Ma intendiamoci: usavo straordinario stricto sensu, nell'accezione di non ordinario, stra-ordinario appunto. Visto che possiamo fare il paragone con l'ordinarietà dell'attività politica italiana!
      Inoltre non mi pare sensato fare classifiche fra chi soffre di meno e chi di più: siamo un popolo sofferente, e in buona parte a causa sua.
      Il discorso meriterebbe un post a parte.
      Qualcosa avevo scritto qui: http://minuscolospaziovitale.blogspot.com/2011/11/e-se-la-politica-non-basta.html

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