mercoledì 28 aprile 2010

Occhi

E se la felicità di colpo finisse? Se quella calma apparente, rassicurante, pacifica, che ti fa stare bene con te stesso e con gli altri improvvisamente, con un colpo fragoroso si lacerasse in mille e più brandelli?
Forse sostanzialmente credevi di vivere in pace e in serenità; forse credevi che la tua felicità si fosse arrampiacata su un altissimo albero, avvolgendone velocissimamente il tronco, strisciando e risalendo fino in cima, toccando picchi mai esplorati, punte mai sfiorate tanto alte che la paura del vuoto sottostante ti faccia letteralmente venire i brividi. Forse è così, o forse volevi solo crederlo.
La verità è che ti fa comodo che la situazione resti in questa appagante e cristallizzata forma, che non subisca più ulteriori modifiche, che gli agenti esterni non possano minimamente toccarla. Perchè hai paura, ecco perchè! Se il turbinio di sentimenti e di forze contrapposte e antitetiche che si avvinghiano dentro di te come una spirale senza fine venisse a galla, in un mondo che di certo non ha nulla che farsene del tuo stupido turbinio, potresti più non essere riconosciuto, più non essere amato. La trasparenza non è una cosa di cui vantarsi; è meglio essere un vetro appannato, di una spessa coltre di vapore acqueo, che non permetta di rendere immediatamente visibile ciò che nasconde dietro. Solo gli occhi possono essere indicatori di questa verità, di questi segreti chiusi a chiave. Gli occhi sanno, vedono, pensano, ridono, piangono.
Per questo conservo in un'ampolla di vetro ogni lacrima, per poter poi enumerare tutte le mie verità.

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