venerdì 8 ottobre 2010

L'insostenibile duplicità dell'essere

La dolcezza nel suo sguardo, la tenerezza nel suo sorriso. Un bambino timoroso e timido, spaventato di mostrare i propri sentimenti. Ma i suoi occhi lo ingannano, vincono paure e dubbi. La luce che emanano è troppo intensa per risultare inosservata; da quegli occhi gocce di tristezza velano le sue guance, si riversano abbondanti sul suo viso, si ricollegano al passato, un passato triste che non può essere scordato. Dolore mai superato, emozioni nuove, mai provate, lo colgono impreparato. Non s'impara a gestirle, deve sperimentarle prima sulla sua pelle, con un'alta possibilità di sbagliare e naufragare nel mare magnum delle scelte errate. Cerca consolazione nella voce melodiosa di Eva Cassidy sulle note di Songbird; altre lacrime bagnano un cuscino già troppo denso di pensieri che si incartocciano come foglie di autunno. Meravigliose possibilità e temibili attese, rumore insopportabile e poi suono soave.

1 commento:

  1. non che centri molto col post (che mi è piaciuto proprio)
    ma la cena etnica, quando la riproponiamo.
    tv1kdb

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