sabato 24 marzo 2012

La tamarrìa del sabato sera

Ogni volta che mi stupisco di un grado di tamarraggine umana, succede che vengo sorpreso da un altro grado più alto. Quasi sovraumana.
Il sabato sera non si può più passare qualche ora tranquilli con qualche amico alle colonne di S. Lorenzo a Milano, perchè si è invasi da ordate di buzzurri venuti non si sa da quale campagna limitrofe. E non solo: gente che ti calpesta, gente che rovescia i cassonnetti, gente che butta le bottiglie vuote a terra, gente che tenta di rubarti il portafogli, gente che ti rovescia i cockail addosso e poi pretende che tu glielo ricompra. Cose dell'altro mondo. Sui tram c'è chi si fuma indisturbatamente una canna, chi intona (see, magari) cori da stadio, chi fa il figo con la tipa bella zio, chi puzza, chi beve Amaro del Capo come fosse acqua minerale (difficile capirne la provenienza!).
Il centro di Milano trasformato in uno dei peggiori sobborghi. Ventenni brufolosi in preda all'ormone e alla stronzaggine a gridare con vocine stridule suoni disconnessi e disarticolati; ragazze oggettivamente grasse con calze gialle e pantaloncini; finti studentelli ubriachi che pisciano dappertutto. Quanta sciatteria. E io che mi aspetto sempre che sbuchi qualcuno dalla folla a dirmi "Ciao piacere, sono ......! Questo è il mio numero, chiamami!!" Il massimo che mi è capitato è "Ciao, compra una rosa!". E stasera anche per tre volte.

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