martedì 17 luglio 2012

Cronache di uno (ex) studente-lavoratore (ora stagista non retribuito) - ULTIMA Puntata: "Senza fine"

[continua da qui]

"Senza fine, sei un attimo senza fine". Così cantava la Vanoni e così cantava la Tizia in uno dei suoi slanci melodici.

Nell'ultima settimana in cui mi approssimavo a concludere il mio part-time nella ormai celeberrima sala studio (nei giorni immediatamente prima della mia investitura a disoccupato), dopo aver affinato le mie innate doti di detective, cercavo di mettere insieme gli ultimi tasselli di una personalità disturbata.

Tizio, come ricorderete, sguazzava allegro fra le onde elleniche, per scrollarsi di dosso lo stress di mesi e mesi di duro assenteismo. Già me lo immagino sulla prua della nave con in mano la poppa di una sconosciuta. O in poppa con la prua tutta dritta a nord. Oppure con le mani sulla poppa e la prua sparata in avanti, in una più discreta cabina. Ok, la smetto.


Il mattino del suo rientro io arrivo trotterellando verso la mia scrivania e al posto di Tizio vedo una sagoma scura. Avvicinandomi intravedo il suo pizzetto e i suoi capelli canuti, come zucchero filato su un tizzone. Era di uno scuro da fare impressione, tant'è che pensavo fosse il suo ultimo giorno su questa terra, visti i suoi conclamati malesseri fisici. Immaginavo già una disfunzione renale allo stadio elevato o cose simili. Per questo motivo evito di pronunciare goliardiche frasi del tipo: "Eilà Tizio, tutto il sole della Grecia lo hai preso tu, eh?"; oppure "Ammazza come ti sei abbronzato Tizio, beato tu, noi qui a lavorare!". Così la saluto normalmente e mi siedo sulla mia sedia sgangherata.

Il tatto non è da tutti, e non tutti ne hanno a dovere.
Dalla porta d'ingresso spunta una chioma fiammeggiante che grida con la sua voce roca:


- Tizio, eh eh, ma ti sei bBruSciaDo? Eh eh! Ti sei ddivertito? - quasi con aria di sfida. 

Dico io, è fatta.

- Un cazzo! Non vedi come sono conciato. Una bella vacanza di merda. Primo giorno mi sono addormentato al sole e mi sono ustionato. Per 5 giorni ho avuto la febbre a 40. Ed ora sono ritornato in questo posto di merda a rompermi i coglioni – con quel tatto di cui sopra.

Ciò dicendo, si alza e se ne va. Quasi legittimato aggiungerei.


Resto solo con la mia amica di giochi che dalla borsa, con un scatto, estrae un barattolo di Nutella, di quelli belli con i grissini incorporati e anche il thè e la cannuccia insieme.
Penso tra me e me, è finita l’era dei verdi beveroni, pregustandomi già la scena di lei tutta sporca di cioccolato.
Invece me lo porge violentemente, sventagliando le sue ciglia come una cerbiatta. Stavo quasi per commuovermi davanti a tanta gentilezza, ma repentinamente i miei pensieri sono disturbati.
"Pure quella puttanella della cassiera si ci è messa! Ma io dico: ma fatti i cazzi tuoi, ma chi ti conosce, chi ci vuole avere a che fare con te? Manco si poteva tenere quello che avanZava dal ticket? No, signora, deve spendere tutto fino all’ultimo cenDesimo. Ohhhhh. Ma dico, stiamo scherzando. Se io ti voglio lasciare 2 euro saranno fatti miei, no? E invece m’ha fatto comBrare questo coso per forza. Tutto calcolato, no? Hai capito adesso?
Io che in realtà stavo già togliendo fuori un fazzolettino per asciugare le mie lacrime emozionali resto come al solito interdetto. Classica scrollata di spalle, e consueto “È vero!”
"Un cazzo. Un cazzo c’hanno capito. Che secondo loro io me lo mangio così divenDo grassa come hanno progettato??? Ah, ah, ah…..hanno proprio trovato carne per i loro denti. Io non ci sono cascata e te lo regalo a te, che tanDo sei giovane".
Ringrazio per la spontaneità del gesto e mi metto leggere. La mia giornata era stata infernale, ed erano solo le 9:30.

Considerata la perenne assenza di Tizio, non essendo riuscito a decifrare nessun bigliettino reperito nel cestino dell’immondizia, non riuscendo a trovare risposte alle mie domande, subissato dai realistici monologhi di Tizia e incapace di dare un senso alla sua vita, ho raggruppato tutte le mie doti investigative arrivando ad una svolta: Tizia è pazza, è fuori come un balcone, come un terrazzo, come un vaso di gerani, come tutto ciò che è fuori di testa, zucca, melone, ananas, angurie, quello che volete voi. Non sono bastati due mesi per capirci qualcosa del suo misterioso passato. 
Ma forse mi sbagliavo.

Il mio ultimo giorno di lavoro finalmente è arrivato. Sono allegro come un garzoncello scherzoso. Apro la sala, Tizio non c’è. Faccio accomodare gli studenti mattinieri e volenterosi. Scambio sorrisi e modi gentili, ritiro badge universitari, assegno i posti…aaaaa tutto questo da domani mi mancherà!!
Sono quasi le 10 ma di Tizia fiammante neanche l’ombra. Forse mi staranno organizzando un festa d’addio,  fantastico.

La mattinata è tranquilla, l’affluenza bassa. Prendo in mano un buon libro e comincio a leggere. Squilla improvvisamente il telefono.
L’ultima volta che avevo risposto dall’altra parte c’era la bidella claudicante che mi consegna le chiavi ogni mattina, che urlava minacciandomi che mi avrebbe denunciato se avessi continuato a “sindacalizzare” sul suo operato. Il tutto perché, un giorno che dovevo aprire io la sala, l’ho aspettata davanti al suo gabbiotto per più di 15 minuti per ritirare le chiavi, mentre la coda dei ragazzi che doveva entrare stava diventando chilometrica, e lei se ne veniva bellamente dalla sua pausa caffè durata più del dovuto; cosicché ho avuto l’ardire di farglielo notare. Ma questa è un’altra storia.

-          Pronto sala studio!
-          GGaetano, sono la dottoressa Tizia, oggi non posso venire il ciclo delle lune sta finendo ed io devo ripararmi per concludere il percorso!
-          Non ho capito, hai paura di prenderti un’insolazione pure tu? O meglio, una inlunazione?
-          Noooo, che hai capiDo!? Finalmente sono finiti gli otto anni, infatti mi è uscito l’herpes! Più chiaro di così!!! Eh eh eh! Dopo tutti questi sacrifici, dopo che mi hanno fatto diventare obesa, dopo che mi hanno tirato tutti i denti, dopo che volevano darmi a quello lì, loro e gli ortodossi, finalmente il ciclo è finito! Se resisto oggi vincerò io. La dottoressa in sociologia con scoperta scIentifica, canto ballo rrescito, ho scritto poesie, libri, canzoni. Proprio io. Il mio mantra finalmente ha funzionato.
-          Ooohhh, mmm, quindi che devo dire se qualcuno la cerca?
-          La dottoressa Tizia è fuori stanza!
-          Ah, ok!
-          Non capisci? Ero la predestinata!
-          Certo, certo! Ora vado che ci sono degli studenti!
-          Ciao e vieni a trovarmi ogni tanto.
-          Sarà fatto, vado davvero. Arrivederci!
Clic.

- Ciao, quanti posti vi servono?

2 commenti:

  1. Ma che voleva dire Tizia cn tutta quella storia della luna e degli otto anni? O_O

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