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martedì 23 dicembre 2014

Le 10 domande che il fuorisede si sente fare più spesso (infografica)

Ogni anno per Natale un fuorisede sa che deve tornare al proprio paese natale (appunto!).
Non importa che egli sia un lavoratore, uno studente universitario, un precario, un millantatore studente universitario, un cercatore di fortuna senza troppe qualità: egli sa che una volta poggiato il piede sul suolo patrio sarà investito da una carrellata di domande a cui non può sottrarsi.

Ogni anno a Natale un fuorisede sa che dovrà rispondere dettagliatamente a ogni domanda, nonostante all'interlocutore non importi la risposta.
Prima di accomodarsi davanti a tavolate di ogni grassa prelibatezza, ogni anno un fuorisede deve fugare ogni dubbio e quesito che non fanno chiudere occhio ai suoi compaesani.

Ecco una meravigliosa infografica realizzata da me, fuorisede medesimo, che illustra le 10 domande che stanno alla base dell'esperienza del fuorisede (rientrato in sede).

venerdì 27 dicembre 2013

Fenomenologia del cinepanettone (a trent'anni da Vacanze di Natale)

Per le vicissitudini della vita, anche quest'anno sono tornato nella terra natia in pullman. Un interminabile viaggio di 14 ore. Odissea chepuntualmente, gli autisti dell'illuminata compagnia di trasporti interregionale cercano di rendere più leggera propinando, a già nervosi viaggiatori, film di dubbio intrattenimento. 

Nel 99% dei casi si tratta di un becero cinepanettone natalizio (categoria in cui per estensione faccio rientrare tutti i film dei confratelli Zalone et Soliti Idioti et gli ultimi con Raul Bova/Gassman/Bisio/Siani, che in ogni caso per me rientrano nella stessa categoria). Per cui posso considerarmi un discreto conoscitore della tipologia cinematografica.


Proprio trent'anni fa, il 23 dicembre 1983, andò in onda il primo film di questa lunga, brillante (?) e fortunata serie. Si trattava di Vacanze di Natale, destinato a incassare tre miliardi di lire al botteghino. Quel film metteva in scena maschere ed esasperazioni del borghese/parvenu degli anni Ottanta, coi suoi vizietti, con la sua ignoranza, con la sua parlata, coi suoi desideri di scalata sociale. Stereotipi, pregiudizi e modi di pensare tipicamente italiani infarcivano il tutto, insieme a culi e tette sparsi a caso.


Da allora sono passati 3 decenni, la società è mutata, le classi sociali pure, ma il modo di pensare italiota che traspare dai film resta. Anzi, in seguito all'impoverimento socio-economico e istituzionale, si è abbrutito fino all'esasperazione. Lo spettatore che andava a vedere Vacanze di Natale si riconosceva certamente in alcuni stereotipi ma sapeva di essere superiore a ciò che stava guardando.

Col passare degli anni i cinepanettoni si sono moltiplicati, i registi che hanno abbracciato il "genere" aumentati (Vanzina, Parenti e un più recente nonché odioso Brizzi), gli attori (falliti) che hanno trovato una fonte di guadagno facile triplicati (dai classici Calà, Boldi&De Sica fino agli irritanti Francesco Mandelli e Fabrizio Biggio, o Zalone, re degli incassi) fino a che la società che prendevano in giro è divenuta la società stessa. Coloro che vanno a vedere il film diventano improvvisamente attori di una commedia che coincide con la vita reale. Il pubblico non ride più degli attori ma con loro, ammirandone – nemmeno troppo in segreto – la volgarità ostentata e prendendo esempio, emulandone comportamenti e modi di pensare.

Qualunquismo, populismo, omofobia, leghismo, sessismo, razzismo, faciloneria, carenze linguistiche: questi sono i regali che ci portano i cinepanettoni. La cosa più grave è che lo spettatore medio si nasconde dietro un "Lo vado a vedere per staccare la mente per due ore" o "Mi faccio solo due risate, che male c'è?", e non sa che quella testa sarà sempre meno in grado di farla girare correttamente.

A chi risponde così dico: guardati quel piccolo gioiellino di realismo che è Parenti serpenti di Monicelli. Tanto tradimenti, ignoranza, omosessualità latente e tradizioni natalizie ce ne sono a bizzeffe, solo che trattati con classe. La differenza tra un cinepanettone alla portata di tutti e un capolavoro di semplicità divenuto un cult sta proprio in questo.